Per il grande pubblico è la «certezza» di Masterchef Italia: Bruno Barbieri è il solo giudice che non ha nai saltato una sola edizione. La verità è che questo brillante 58enne di Medicina, accento che più bolognese non si può e una storica passione per i motori, è uno dei più bravi cuochi italiani: lo è stato per le guide (considerando le sette Stella Michelin in carriera), lo è per i clienti del bistrot Fourghetti – a Bologna – e gli ospiti dei suoi show-cooking. Ecco perchè in tempi di Coronavirus, i video dove prepara in una casa di Reggio Emilia delle ricette casalinghe – sul profilo Instangram brunobarbieri_chef – stanno raccogliendo un mare di click e like.
L’idea è nata dall’agenzia Realize Network che attraverso la rete dei suoi talent – tra cui appunto Barbieri – ha deciso di creare una challenge a catena (#Realizechallenge, attraverso l’hashtag #fermiamoloinsieme) per attivare una raccolta fondi da destinare al Reparto di Malattie Infettive del Policlinico di Milano. Per questo è stata attivata una piattaforma per donare sul sito gofundme.com. «Cerco, insieme ai miei colleghi, di strappare un sorriso e far raccogliere donazioni – spiega Bruno – insegno a preparare dei piatti semplici, gustosi da fare in una cucina essenziale, senza abbattitori o elementi sofisticati. Oggi bisogna sfruttare la spesa al supermercato se non si hanno fornitori di fiducia che riescono ancora a consegnarti il cibo a casa».
C’è più tempo per cucinare (purtroppo, sarebbe meglio considerarla una scelta) e quindi ci si può dedicare anche a tocchi in cui Barbieri è maestro. «Per esempio, fare l’acqua di mare in casa: un litro d’acqua sul fuoco, 28 grammi di sale e magari qualche alga se la trovate. Una volta bollita, si spegne e si lascia raffreddare. Provate a mettere il pesce fresco, sfilettato, all’interno di un sacchetto insieme al liquido e mettete in congelatore. Quando lo scongelate, sarà come appena pescato: non avrà perso un minimo di colore e sapore».
L’ultimo suo libro – ne ha scritti parecchi – è uscito lo scorso anno. Ha un titolo che fa sorridere, pensando a quanto stiamo vivendo. Domani sarà più buono ma in realtà ha come soggetto la «cucina del recupero», quella che regala doppia vita ai piatti. «Perché sono tanti quelli che in cucina il giorno dopo sono pronti per iniziare una nuova esistenza. Talvolta anche migliore. Le tagliatelle avanzate di quando ero bambino non sono passate solo per la padella. Da lì sono nate un sacco di cose: tortini, frittate, polpette, soufflé, preparati con bravura da nonna e mamma» sottolinea. Noi abbiamo chiesto a Barbieri di parlare dei grandi classici della cucina casalinga. Facendoci evitare gli errori più consueti o migliorandoli con il suo tocco d’autore. Grazie, chef Bruno.
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