Carbonara day: gli 8 trucchi dei pastai e la ricetta perfetta
Un tuorlo o anche l’albume? Solo pecorino o con un’aggiunta di grana? La panna? In questo caso la risposta è una sola: mai. Perché se è vero che ognuno ha la sua versione di carbonara, è altrettanto vero che per chiamarla «carbonara» deve seguire delle regole. Le trovate nella gallery sopra, insieme alla ricetta del «re» della carbonara, Luciano Monosilio il primo chef ad aver sdoganato questo piatto popolare nell’alta cucina romana: sono consigli perfetti per festeggiare la giornata internazionale dedicata a questo magnifico piatto italiano, e cioè il Carbonara Day, il 6 aprile.
Il Carbonara Day è nato grazie a un’idea dei pastai di Unione Italiana Food con IPO (International Pasta Organisation), che hanno ben pensato di celebrare una tradizione che non smette di affascinare: in quest’anno trascorso per lo più in casa, secondo i dati di Just Eat abbiamo ordinato oltre 14.000 chili del piatto a domicilio (con una crescita del +16% rispetto al 2019), intanto sono ben 1,4 milioni i contenuti su Instagram dell’hashtag #Carbonara, e negli anni proprio grazie al Carbonara Day sono state raggiunte oltre 1,4 miliardi di persone.
Quest’anno, a partire dalle ore 10, il Carbonara Day inizia con un live tweeting e poi prosegue con una diretta social sui canali di WeLovePasta (su Facebook, Instagram, Twitter). Con i pastai di Unione Italiana Food, la giornalista Eleonora Cozzella autrice del libro La Carbonara perfetta, lo youtuber e pasta lover Wilwoosh e lo chef Luciano Monosilio, si parlerà delle origini di questo piatto – che ancora non si sa bene se sia nato dalla razione K dei soldati americani (ovvero tuorlo d’uovo in polvere e bacon) o dai carbonai appenninici – e di come personalizzarlo secondo le regole. L’hashtag, oltre a #CarbonaraDay, è #MyCarbonara, proprio per ricordare che ognuno ha la sua carbonara perfetta, ma anche per sottolineare che la ricetta deve rispettare lo spirito dell’originale.
«La carbonara – dice Monosilio – è come un Dio senza patria: proprio perché non ha origini ben definite, ognuno ha professato la sua religione, l’ha resa propria proponendo tante varianti. Di base ci sono 5 ingredienti, ovvero pasta, pepe, cacio, uovo e un salume, che possono variare, anche se per me l’unica carbonara resta con il guanciale. A Roma la carbonara ha trovato la sua dimensione perché Roma è la capitale, la città più grande d’Italia che ha sempre accolto culture, idee, viaggiatori. Dico spesso che la cucina romana è il primo concetto di cucina fusion mondiale e la carbonara ne è un esempio perfetto». La parte complessa, però, più che negli ingredienti, è nell’esecuzione: la carbonara non è una ricetta semplice come sembra. «La differenza tra una carbonara e l’altra – dice Monosilio – sta nel tocco: tante volte nemmeno un cuoco professionale riesce a fare una carbonara perfetta al primo colpo. Serve tanta pratica nel dosare gli ingredienti e nel metterli insieme». Per cominciare sfogliate la gallery sopra, con i consigli dei pastai italiani e la ricetta di Luciano Monosilio (anche in fondo a questo articolo)
Altri posti speciali per provare la carbonara a Roma? TheFork ha analizzato le recensioni dei suoi ristoranti partner con voto più alto che preparano la carbonara, e stilato una classifica degli indirizzi dove assaggiare la ricetta tradizionale e le varianti, che sono tutti a Roma. Al primo posto c’è Dar Bruttone, celebre per la Carbonara Top (ricetta classica con prodotti DOP) e carbonara tartufata, al secondo Sellero & Ventresca Due, al terzo La Gattabuia, che fa anche una una veg con zucchine romanesche o carciofi. Per vedere i trucchi di Monosilio sfogliate la gallery sopra
La ricetta della Carbonara di Luciano Monosilio:
Ingredienti: 280 g di spaghetti, 4 tuorli d’uovo bio, 200 g guanciale tagliato a cubetti da 1 cm, 30 g di Grana Padano grattugiato, 20 g di pecorino romano grattugiato, 2 g di pepe macinato al momento.
Procedimento: cuocere la pasta in acqua bollente, nel frattempo rotolare i cubetti di guanciale fino a renderli croccanti fuori e morbidi dentro. In una boule montare con una frusta i tuorli d’uovo con il Grana, il pecorino e il grasso ottenuto dal guanciale rosolato. Lasciare riposare la crema. Una volta cotta la pasta, mantecarla con la crema, il pepe macinato e i cubetti di guanciale in una boule, aggiungendo un po’ di acqua caldo e mescolando per rendere tutto più cremoso. Finitura: impiattare la pasta, grattugiare il restante pecorino, ultimare con una manciata di pepe. Servire alla giusta temperatura: non calda o bollente, ma tiepida.
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