“Mica pizza e fichi” si usa dire nella capitale per indicare qualcosa di valore, smarcandosi da ciò che un peso, invece ,non ce l’ha. Ma se a usare questa espressione è un ex campione di Masterchef – Maurizio Rosazza Prin, medaglia d’argento della seconda edizione dello show culinario di Sky Uno e una mancata vittoria allo speciale All stars «perchè soffocato dalla mia stessa passione» -, se a usarla è uno che la cucina (sostantivo) la cucina (predicato) anche a parole, l’idioma ha tutto un altro gusto.
«MasterChef All Stars»: l’esordio alla «Beautiful» del talent Sky
Perché lui, Maurizio, anche pittore per passione con un passato da Mad Man come copywriter e un presente da chef e autore del seguitassimo @chissenefood, è uno fatto per la provocazione – quella garbata – anche in cucina.
Cosa bolle in pentola, dopo Football’s Kitchen?
«Ci sono nuovi progetti televisivi in forse ed un sogno – l’apertura di una “dark kitchen”, cioè un ristorante senza ristorante – a cui sto lavorando. Ma, per ora, non posso dirvi di più!»
E sui social?
«Continuo per la mia strada, con quel pizzico di irriverenza e di colore che mi aiuta a esaltare il lato conviviale e romanzesco della cucina, non limitandomi a condividere piatti ma raccontando storie o appuntando consigli. Mi definisco un “cuoco con la Q” perché non sono un vero e proprio chef ma una persona che, ad un certo punto, ha cambiato vita, portando con sé tutto ciò che aveva imparato prima, quelle che gli inglesi definiscono skills»
Cosa hai imparato, invece, in cucina?
«Che lo sbaglio è un ingrediente essenziale, come gli altri: se non ci fosse le cose non avrebbero lo stesso sapore!»
L’ingrediente preferito?
«La casualità, altra componente fondamentale ai fornelli. Perché prima di pensare un piatto bisogna “incappare” negli ingredienti freschi, ed essere pronti a lavorarli»
Com’è nata questa ricetta?
«Dall’esigenza di cercare una pizza home made facile e favolosa. Con i fichi di settembre, frutti di cui non si butta via nulla, come col maiale – lasciate le loro foglie in macerazione per due ore in acqua e zucchero, otterrete un intrigante sciroppo autunnale! – da marinare con un goccio di aceto e acqua in uguale misura, assieme al prosciutto crudo San Daniele, la combo perfetta»
Un passaggio delicato dell’impasto?
«Raccomando di essere pazienti, che è il segreto di ogni buona lievitazione: impastate la pizza il giorno prima e lasciatela maturare seguendo la procedura classica napoletana (“puntata” / “apretto” / “staglio”), di cui trovate innumerevoli tutorial su Tubo. E poi, seguite le dosi indicate di lievito e tenete conto delle temperature: se la giornata in cui impastate è calda, la lievitazione sarà accelerata»
E la cottura?
«Questa pizza va infornata due ore prima di essere consumarla, e ripassata in forno appena prima di cena, per ottenere una doppia crosta. E poi si può variare il condimento a piacere, inserendo ad esempio la bottarga»
Un vino in accompagnamento?
«Azzarderei uno champagne o un franciacorta: mi piace il contrasto fra la povertà dell’impasto e la ricchezza della bolla francese. Le birre artigianali, invece, le trovo più interessanti da sole, ma chi le preferisce può puntare su una lager chiara e beverina senza “complicare il pane”!».
Benefici e calorie dei fichi, 5 miti da sfatare
Cliccate nella gallery in alto per scoprire la ricetta da fare a settembre, la “pizza e fichi” con tanto prosciutto crudo su base bianca a cura di Maurizio Rosazza Prinn: quello che si dice un piatto proverbiale.
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