“Eurovision: Citi Zeni e l’inno vegano che non vuol dire niente – VIDEO” è stato pubblicato su Vegolosi, magazine di cultura e cucina 100% vegetale
Hanno totalizzato oltre 30 milioni di stream su TikTok in pochi giorni rendendo virale il loro messaggio “green“. La band lettone Citi Zeni ha presentato la sua canzone “Eat your salad” inno alla sostenibilità e all’alimentazione vegan all’Eurovision Song Contest 2022 in corso a Torino. Nonostante il brano pop abbia conquistato la folla però, non sono mancati i tasti dolenti.
Il “sestetto ecologico” guidato da Jānis Pētersons e Dagnis Roziņš, si è formato a Riga solo nel marzo del 2020 e, dopo aver vinto il programma canoro Supernova, ha ottenuto il via libera per il contest europeo. Il singolo riproposto in gara, irriverente e ironico, non solo ha scombussolato il pubblico in eurovisione, ma in pochissimi giorni è divenuto anche un trend su TikTok portando la band a spiccare tra gli altri concorrenti.
Sebbene però la hit lettone abbia conquistato gli ascoltatori, non è mancato chi ha storto il naso di fronte a un testo considerato “provocatorio”. Ora, se è pur vero che tra le strofe possiamo leggere diversi doppi sensi, non sono stati quelli ad aver attirato qualche polemica.
Citando La Stampa, ad esempio, che in pagella ha dato un 6 ai Citi Zeni, la vera “pecca” dell’esibizione, godibile secondo il giornale, è stata il “testo che invita a mangiare l’insalata”. Un’affermazione del genere, come quelle di molti altri che si sono sentiti chiamati in causa, apre le porte a diversi spunti di riflessione tra i quali uno in particolare: ancora oggi, nonostante tutto, la sostenibilità e l’alimentazione fuori dai “canoni” vengono minimizzate e rappresentano una “scomodità”. Tristemente vero dunque che, anche nel nostro Paese, disturbi di più una strofa che suggerisca di preferire l’insalata e i vegetali alle salsicce, di quelle che senza troppe preoccupazioni, alludono chiaramente alle zone intime.
Scegliere di parlare di queste tematiche a quanto pare è davvero un’azione rivoluzionaria e progressista, nonostante non sembri essere niente di particolarmente azzardato, e le parole dei Citi Zeni lo hanno confermato: “Penso che la ragione per la quale abbiamo scritto questa canzone la si possa comprendere guardandoci attorno. La situazione nella quale siamo è così evidente. Al tempo stesso crediamo che “Eat your salad” sia un modo valido per affrontare un argomento difficile e serio, in un modo più leggero, godibile e digeribile. Invece di raccontare che essere green è triste, parliamo di qualcosa di positivo, perché essere green, è sexy. Solo così possiamo sperare in un vero cambiamento. Che magari le persone, canticchiando il ritornello, mettano davvero in discussione le proprie abitudini”. In effetti, in molti di quelli che hanno a cuore questi temi si saranno sentiti dire, almeno una volta: “goditi la vita pure tu!”. E probabilmente quel che ha reso i Citi Zeni così apprezzati è stato proprio l’aver sdoganato con ironica prepotenza lo stereotipo della persona green per portare una ventata d’aria fresca su un tema percepito ancora così pesante.
Il messaggio dei Citi Zeni dunque, gridato forte e chiaro con una energia inarrestabile e il fascino dei 6 giovani ragazzi belli e in outfit immancabilmente colorati, riesce nell’intento di rendere accattivante la svolte green. Persino Greta Thunberg, come hanno dichiarato, sarebbe una loro fan accanita. Tuttavia un dettaglio non da poco manca all’appello: si percepiscono delle lacune non solo sulla conoscenza dei temi trattati ma anche sulla convinzione di base.
Se “Eat your salad” spettina la chioma degli impreparati alla rivoluzione, la band lettone pecca in consapevolezza rendendo lo sforzo fine a sé stesso. Durante le innumerevoli interviste rilasciate prima e dopo la loro partecipazione (sono stati inaspettatamente eliminati dal contest proprio lo scorso martedì 10 maggio), quella che sembrava essere una chiara presa di posizione da parte della band ha dovuto fare i conti con una serie di risposte incerte e incespicanti. Quando viene chiesto loro quale tipo di cibo preferiscano le risposte sono vaghe, e alle domande più spinose, quelle che vogliono minare le fondamenta del messaggio che veicolano, le loro parole mancano di carattere e preparazione.
Non solo non si espongono più di tanto sul perché sarebbe necessario preferire una dieta vegeteriana o vegana (affermando che loro stessi sono a lavoro per limitare il consumo di carne e animali), ma restano piuttosto neutrali anche sulla necessità di cambiare le proprie abitudini: “Non intendiamo in alcun modo dire alle persone cosa sia giusto e cosa sia sbagliato. Però spingendo le persone a divertirsi e a pensare come poter impattare meno sull’ambiente, magari le cose iniziano a cambiare davvero. Anzi, ora che rientriamo in Lettonia potremmo piantare venti alberi e dare a ognuno di loro il nostro nome, sarebbe una idea!”. La sensazione dunque è che “Eat your salad” sia stato scritto per cavalcare l’onda del green, ed è difficile pensare il contrario. Anzi, è probabile che anche per questo siano stati eliminati dallo show. Tanto divertimento, tanta energia, ma mancanza la complessità e la sostanza alla base di ogni gesto che voglia davvero lasciare il segno. Questo sì che è un “vero peccato”, soprattutto perché la canzone è davvero orecchiabile.
“Eurovision: Citi Zeni e l’inno vegano che non vuol dire niente – VIDEO” è stato pubblicato su Vegolosi, magazine di cultura e cucina 100% vegetale.
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