Romania, stop all’allevamento di animali per la produzione di pellicce

Romania, stop all’allevamento di animali per la produzione di pellicce

Romania, stop all’allevamento di animali per la produzione di pellicce” è stato pubblicato su Vegolosi, magazine di cultura e cucina 100% vegetale

Il Parlamento rumeno ha votato a stragrande maggioranza per vietare l’allevamento di visoni e cincillà per la produzione di pellicce, le uniche due specie allevate a tale scopo nel paese. Questa decisione all’avanguardia è il risultato di quasi due anni di dibattiti politici e di una campagna costante da parte dell’ufficio rumeno di Humane Society International/Europe, associazione animlista che promuove il benessere degli animali in più di 50 Paesi.
La Romania diventa così il 22° paese in Europa a vietare l’allevamento di animali per la produzione di pellicce, segnando un traguardo significativo nella campagna globale di HSI per porre fine alla crudele pratica di allevare e uccidere animali in nome della moda di indossare pellicce. Gli altri paesi in cui non è più possibile allevare animali a questo scopo sono i 15 Stati membri dell’UE (Austria, Belgio, Croazia, Repubblica Ceca, Estonia, Francia, Irlanda, Italia, Lettonia, Lituania, Lussemburgo, Malta, Paesi Bassi, Slovacchia, Slovenia), più Bosnia ed Erzegovina, Guernsey, Norvegia, Regno Unito, Macedonia del Nord e Serbia.
Andreea Roseti, Direttrice per la Romania di HSI/Europe, ha dichiarato: Il voto di oggi non rappresenta solo una decisione innovativa per la protezione degli animali in Romania e un traguardo legislativo, ma anche un’affermazione chiara del crescente impegno del nostro paese verso il benessere degli animali. Vietando l’allevamento di animali per la produzione di pellicce, la Romania compie un passo significativo verso una società più etica, in cui gli animali non sono più considerati alla stregua di merci per l’industria della moda. Insieme, possiamo proteggere questi esseri vulnerabili dalla sofferenza”.
Il disegno di legge è stato originariamente proposto dopo che HSI/Europe ha condotto un’inchiesta sotto copertura che ha svelato le condizioni critiche in cui versavano gli animali allevati allo scopo di produrre pellicce in Romania. I filmati hanno mostrato come i cincillà fossero rinchiusi all’interno di gabbie metalliche piccole e sporche, per poi essere uccisi a pochi mesi di vita in camere a gas improvvisate o tramite la rottura del collo.

Immagini tratte dall’inchiesta sotto copertura di HSI sugli allevamenti di cincillà in Romania

Il disegno di legge è stato approvato dalla Camera dei Deputati; una volta promulgato, allevare animali per produrre pellicce diverrà illegale in Romania a partire dal 1° gennaio 2027. Anche se la legislazione deve essere promulgata dal presidente Klaus Iohannis e pubblicata sulla Gazzetta Ufficiale per entrare in vigore, si prevede che questo passaggio avverrà senza ritardi.
Oltre il 67 per cento dei cittadini rumeni e delle cittadine rumene è favorevole a vietare l’allevamento di animali per la produzione di pellicce, stando a un sondaggio commissionato da HSI/Europe, cosa che sottolinea come l’opinione pubblica sia contraria all’industria delle pellicce. Inoltre, la campagna di HSI/Europe in Romania ha raccolto più di 74.000 firme a favore della chiusura degli allevamenti, che sono state consegnate al Parlamento rumeno.
L’industria della pelliccia è in declino in Romania: il numero degli allevamenti è sceso drasticamente, passando da oltre 150 nel 2013 a circa una dozzina nel 2022, compresi due grandi allevamenti di visoni che producono circa 100.000 pellicce di visone e 15.000 pellicce di cincillà all’anno. Il divieto approvato in Romania tiene conto anche dei rischi per l’ambiente e per la salute umana derivanti dall’allevamento di animali per la produzione di pellicce, inclusa la diffusione di malattie zoonotiche, posizionando la Romania all’interno del più ampio movimento europeo che promuovere il benessere animale e l’adozione di pratiche sostenibili.

Romania, stop all’allevamento di animali per la produzione di pellicce” è stato pubblicato su Vegolosi, magazine di cultura e cucina 100% vegetale.
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